Ero io…

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Sì, ero io. E’ come dici te. Solo papà si appoggia al tuo letto a quel modo. Papà ha lasciato il biglietto. Papà ha tolto il dentino. Te invece hai fatto finta di dormire ed hai sentito tutto. Papà non si è accorto della tua finzione. Fin qui è tutto vero. C’è un’altra cosa vera che però questa mattina non credi. La fatina. Sì, la fatina dei dentini. E’ vera. Non è papà, nè mamma. Una cosa per essere vera non necessariamente deve esistere fisicamente. Ti potrei fare moltissimi esempi, dalla religione alla politica, dalla vita di tutti i giorni, o dalla vita di molti babbani, di cose che non esistono fisicamente ma sono vere. La fatina è vera e lo vedi tu stessa. Hai aspettato un anno che ti cadesse il dente dondolante. Non sei come tuo fratello che non appena aveva un dente lontanamente dondolante non gli dava tregua fino a che poche ore dopo era nelle sue mani. Tu quel dente, ma anche gli altri, non lo hai mai toccato. Hai atteso, ci hai pianto qualche volta che si è mosso un po’ troppo, te lo sei coccolato quando riuscivi a farlo tentennare dolcemente. Ieri sera ti è caduto naturalmente e tu subito allo specchio a guardare la fessura lasciata del piccoletto. Con tutta la calma del mondo, prima di entrare nel letto, hai scritto la tua lettera alla fatina. Una tua idea. Di tuo pugno. Non le hai chiesto chissà quale segreto. Le hai chiesto la tua altezza e se avesse una penna per risponderti. Tutta eccitata sei andata a letto e non ti sei mai addormentata veramente. Nemmeno alle 1.30 quando hai sentito la mano di papà sul tuo letto evidentemente.
Dopo tutto quello che hai passato mi vorresti dire che non è vera? Non so se ti fidi ancora di paparone, ma ti giuro che non ti ho mai detto una bugia. La fatina dei dentini esiste, ne sono convinto da sempre, ma ancora di più da quando siete nati voi. E’ vero, la fatina è magica, ma per quanto magica ha avuto bisogno qualche volta dell’aiuto di mamma e papà. E allora? E allora niente. La fatina c’è, come ci sono tante altre cose. Ti ripeto una frase famosa che ci siamo detti tante volte: “Le fiabe non insegnano ai bambini che i draghi non esistono, loro lo sanno già che esistono. Le fiabe insegnano ai bambini che i draghi si possono sconfiggere”.
Ce lo siamo detti tante volte te ed io, e ce lo diremo ancora tante spero. Almeno per quanto mi riguarda. Lo penso e lo credo veramente. I draghi si possono sconfiggere, forse con uno Stupeficion, o forse, visto l’amore e le conoscenze di tuo fratello sui draghi… perchè bisogna proprio sconfiggerli? Hiccup ce lo ha insegnato, bisogna farseli amici. Hiccup però ci ha insegnato anche un’altra cosa fondamentale, che vale anche per la fatina. Gli uomini che si credono normali non sono ancora pronti per vivere insieme ai draghi, e magari nemmeno insieme alle fatine, e allora teniamocele per noi, solo per noi, ma continuiamo a scriverle con lo stesso amore con cui tu le hai scritto ieri sera e con cui lei ti ha risposto, sempre scrivendoti come le avevi chiesto, stanotte.
Ti voglio tanto tanto tanto bene amore mio.. quello piccolo…
Paparone

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